Apre oggi al pubblico la Bottega del ramen, in via Vigevano 20 (Facebook.com/BottegaDelRamen), il primo locale che il colosso della ristorazione Toridoll lancia in Europa. In menu 7 tipi di ramen di cui uno senza brodo per la stagione calda, stuzzichini, due tipi di don (ciotole di riso farcite) e il bere. Solo 30 posti a sedere, e prezzi abbordabili che si attestano tra i 10 e i 14 euro per il ramen.
L’ho provato per voi in anteprima ieri sera e ho fatto due chiacchiere con Issei Komi, Presidente Italia di Fudosan, l’agenzia che si è occupata dell’apertura della Bottega del ramen: «Il nostro è il primo gruppo giapponese che investe in Italia e siamo felici di aver iniziato da Milano. Contiamo entro il 2025 di aprire 5000 ristoranti in totale, in tutto il mondo. Il 1o marzo apriremo Tokyo table, e entro l’anno contiamo di aprire altri 3 format a Milano. Stiamo già pensando di aprire presto anche a Roma. L’obiettivo è di arrivare nel 2020 ad avere minimo 15 ristoranti in Italia».
Sig. Komi, perché iniziare la vostra avventura in Europa proprio da Milano?
«Perché dopo Expo abbiamo capito che i tempi sono maturi. E poi noi facciamo ramen, brodo con la pasta, e solo gli italiani possono apprezzare appieno la qualità della nostra pasta fatta in casa».
Ma a Milano avete parecchia concorrenza, ci sono già diversi locali che fanno ramen.
«Tanti? Per noi sono ancora pochissimi, siamo abituati a Tokyo, dove c’è un locale di ramen ogni 200mt. E poi abbiamo assaggiato tutti i ramen di Milano prima di aprire: solo noi lo facciamo così buono, non temiamo rivali».
Perché scegliere la bottega del ramen?
«Perché facciamo ogni giorno la pasta fresca, e anche il resto lo prepariamo tutto noi. Le nostre ricette, inoltre, sono frutto di un’accurata ricerca: le abbiamo studiate molto per lasciare che fossero tradizionali ma incontrassero anche il gusto italiano».
Il mio giudizio iniziale? Non male, ma vi renderete conto che effettivamente è stato un po’ italianizzato il gusto, se avete provato ramen in Giappone. Pasta in effetti molto buona e cotta a puntino. Il consiglio dello chef (giapponese per il momento, ma sta insegnando il suo sapere per poi approdare ad altri lidi) è quello di puntare al ramen di pollo, Paitan, con brodo cremoso, fettine di pollo, verdure e nitamago (uovo sodo speziato) oppure al Curry: al momento Bottega del ramen è l’unico ristorante che lo fa a Milano. Sapori leggeri, pochi contrasti, ho poco apprezzato la presenza di asparagi e peperoni, ma forse perché mi aspettavo qualcosa di più tradizionale…
Locale curato, con elementi rustici ma poco giapponese e molto milanese. Ma d’altronde gli intenti erano proprio quelli di italianizzare un po’ la tradizione nipponica. All’ingresso due grandi tavoli, perché il tavolo si condivide; qualche altro posto è sul soppalco. Personale gentile, preparato e veloce.
Ora, curiosi di vedere il menu? Eccolo qui:
Ed ecco qualche foto dei ramen e degli stuzzichini e del locale:
Sarà proprio vero che la Bottega del ramen a Milano non deve temere rivali?
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