Era la fine di ottobre del 2007. Si avvicinava la fine dei miei esami all’università e con tutte le paure del caso mi avviavo al ricevimento di una professoressa del mio corso di Lettere. Volevo chiederle se mi faceva da relatrice per la tesi, la sua materia mi piaceva. Il suo ufficio era nel sottotetto della meravigliosa sede centrale della Statale di Milano.
Mi avviai all’orario concordato piena di speranze. Me lo ricordo come se fosse ieri: aprii la porta a vetro. Prima di me c’erano due ragazzi. «Ciao, è qui che riceve la professoressa, giusto?», risposta affermativa, mi siedo.
Quella che vi ho appena raccontato, e che vi sembrerà una storia stravagante per una recensione, è in effetti l’inizio di una storia d’amore straordinaria: quella che lega me e futuromarito.
Era la premessa che mi sembrava giusto fare per iniziare a parlarvi di un ristorante che abbiamo conosciuto in quegli spensierati anni universitari (ne avevamo già parlato qui) e al quale siamo sempre stati molto, molto legati. Perché lo consideravo e lo considero tutt’ora uno dei posti più romantici di Milano, perché ha una cucina meravigliosa, e perché oggi è gestito da una persona di una gentilezza e di una premura verso il cliente che scalda il cuore: Luisito Perazzo, miglior sommelier d’Italia 2005.
Caso ha voluto, magia dell’amore, che dopo qualche anno ci siamo tornati poco fa: proprio il giorno in cui abbiamo fatto la prima firma per l’acquisto della nostra futura casa. Ulteriore conferma che questo posto è davvero magico.
È difficile in un caso come questo, dove il sentimento prende il sopravvento, gestire una recensione oggettiva. Ma io sono dell’idea che, a prescindere dalle emozioni, se un posto ti scalda il cuore tutte le volte è perché merita davvero di essere conosciuto da tutti. Per noi La Dolce Vita ha tutto: è bellissimo, nel suo arredamento barocco, è pazzescamente romantico, con la musica dal vivo al pianoforte che ti accompagna durante la cena, si mangia bene, perché a mio avviso se si è felici di mangiare uno spaghetto al pomodoro fuori casa è perché è stato cucinato davvero magistralmente e poi, la gentilezza… Una pietra rara, che non ha prezzo.
Dove si trova: Via Bergamini, 11, zona Duomo/Missori
tel: 02 58303843
http://www.ladolcevitamilano.it/it
Tipologia del locale: ristorante italiano
GLI SPAZI: La Dolce vita è un locale unico nel suo genere. Barocco, maestoso, che ha un sapore antico ma non fastidioso. Le colonne creano spazi ampi e separati che permettono ai commensali di godersi il proprio pranzo o la propria cena in intimità, senza che i vicini di tavolo sentano ogni parola. All’ingresso fa capolino il pianoforte che, la sera, accompagna la vostra cena creando un’atmosfera romanticissima. Ideale per le coppie, ma anche per una serata all’insegna di un’amabile conversazione.
IL CIBO: La cucina de La Dolce Vita è genuina e senza troppi fronzoli ma ogni piatto è magistralmente cucinato. Come dicevo sopra, se sei felice di mangiare uno spaghetto al pomodoro fuori casa è perché la cucina è davvero sensazionale. Lo spaghetto in questione, era fatto in casa, e colpiva per la sua corposità. Ci ha particolarmento colpito anche un risotto (sacro per me che sono nata “risottara”), cottura e mantecatura perfette, al limone, liquirizia e sale maldon. Imperdibile il pesce, cucinato in modo semplice ma evidentmente di ottima qualità. Carne morbida e ottima, anche se ho trovato migliore il pesce per un gusto personale. Se posso fare un microscopico appunto, giusto per trovare un difetto, credo si possano migliorare alcuni dolci. Abbiamo fatto diversi assaggi: alcuni erano sublimi, come la torta cioccolato e pere, la cui frutta aveva una buona consistenza e la ganache al cioccola, altri, come le torte che prevedevano base pan di spagna, migliorabili nel gusto, e nella consistenza leggermente asciutta.
Come dicevo, Luisito è sommelier professionista. E ha per i vini un amore davvero spropositato. Durante la serata ci ha fatto assaggiare ben nove vini, uno più buono dell’altro. Ce li ha propositi, spiegati, spiegato perché ha deciso di fare determinati accostamenti. Fatevi consigliare da lui, fidatevi e lasciatevi guidare. E se siete particolarmente appassionati, diteglielo: sarà felicissimo di raccontarvi dei suoi amati vini, con la sua solita gentilezza.
I PREZZI: Per un menu completo à la carte si spende circa sui 50/60 euro. Il ristorante offre anche dei menu degustazione, a 42 (6 portate) e 54 (8 portate) euro (vini esclusi), e 72 euro (8 portate e degustazione di 4 vini in abbinamento).
ALTRO: Gentilezza di tutto il personale, professinalità e le note di un pianoforte in sottofondo non possono non essere tenute in considerazione. Sono quello che più di tutto rende questo ristorante speciale.
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