Io e Mr. Ollister amiamo molto invitare gli amici a cena, rigorosamente da ottobre a maggio. Poi il nostro appartamentino si trasforma un fornetto tandoor, quindi ci trasferiamo a Downton Ollister -la nostra tenuta al lago- e iniziamo a nutrirci esclusivamente di cibi che non necessitano cottura.
In estate non metto su nemmeno la pentola della pasta. Sono strana? Sì, sono strana!
Ma nei mesi invernali invitiamo a cena parecchi amici, stando molto attenti al filo conduttore che lega le varie portate. E iniziamo, in armonia, qualche giorno prima a decidere il menù.
Veramente non va proprio così, anzi. Iniziano liti furibonde su cosa cucinare. Vengono svuotati i tre ripiani di libri di cucina: Mr. Ollister si posiziona da una parte del tavolo con la pila dei suoi preferiti e io dall’altra con i miei. Gli sguardi sono affilati. I coltelli pure.
E da questo quadro ricorrente –circa una volta la settimana da anni a questa parte- mi è venuta l’idea di realizzare delle ricette parlando anche del libro da cui le traiamo, reinterpretandole (io) o seguendole fedelmente (Mr. Ollister). Perché i libri sono parte integrante della vita della nostra coppia: io topo di biblioteca, lui industriosa ape operaia dell’editoria libraria.
In questo caso il dolce al cucchiaio che abbiamo scelto per comune ghiottoneria è stato il pretesto per costruirci sopra una cena piemontese. Sì signori, proprio lui, il delizioso bonet (o bunet, come dicono i piemontesi veri).
La paternità della realizzazione è di Mr. Ollister, il preciso di famiglia. Perché cucinare i dolci è una scienza esatta e la vostra Petunia è un tantino approssimativa su dosi e tempi di cottura 😉
Ingredienti (per 8 persone):
– 6 uova
– 190 gr di zucchero
– 700 ml di latte
– 80 gr di amaretti sbriciolati
– 60 gr di cacao amaro in polvere
– 1 bicchierino di rum
– 1 cucchiaio di acqua
Preparazione: Sbattere in una ciotola le uova con 150 gr di zucchero poi incorporate il latte appena tiepido, gli amaretti sbriciolati, il cacao in polvere e il rum.
Versate in una casseruola, meglio se di rame, i rimanenti 40 gr di zucchero e l’acqua, fate imbiondire lo zucchero e poi versatelo in uno stampo da budino e fatelo scorrere sulle pareti e sul fondo. Se non avete a disposizione uno stampo da budino andrà benissimo anche uno stampo da plum-cake da 28 cm.
Versate il composto nello stampo, copritelo con un foglio di alluminio da cucina e cuocete a bagnomaria in forno a 150° per un’ora e mezza. Fate raffreddare e poi sformate il bonet. Lasciar riposare in frigo, decorate con amaretti sbriciolati e servire dopo una mezz’ora a temperatura ambiente.
La ricetta è tratta da La cucina nazionale italiana di Allan Bay e Paola Salvatori, edito da Ponte Alle Grazie. Un volume che contestualizza storicamente le ricette che tratta e per ognuna fornisce un breve incipit sull’evoluzione di quel piatto, evidenziandone le varianti di un tempo rispetto a quell’esecuzione e agli ingredienti attuali.
Le preparazioni sono sempre chiare, brevi e molto efficaci. Tutte le ricette realizzate seguendo questo volume sono sempre state, per noi, una garanzia di riuscita.
Adri
Questo e mia prima visita al tuo blog. E cosi bello e le tue ricette sono buonissime. Adoro il bonet! Complimenti!
Petunia Ollister
Ma grazie mille dei complimenti, sono sempre apprezzatissimi. Prova a fare il bonet, è veramente semplicissimo e ti darà delle grandi soddisfazioni 😉