La mia motivazione iniziale a partecipare a questo simposio è stata la presenza di Edoardo Raspelli, che presentava il volume Gorgonzola My Love – Gustose ricette tra Chef e Tradizione.
Desiderio di sentire la vellutata voce di Raspelli a parte mi sono trovata con una nutritissima platea di giornalisti, foodblogger, un’intera squadra di volley femminile, la Igor Gorgonzola Novara Volley, e tanta tanta tanta gente alla sede de Il Sole 24 ore a Milano ad ascoltare un acceso dibattito sullo stato dell’economia legato al comparto alimentare in Italia in questi anni di crisi. Riflessioni a tratti amare ma necessarie nella speranza che la situazione possa essere migliorata.
Sponsor del volume, del dibattito “Gorgonzola: passato, presente e futuro di una grande DOP” e anche della squadra di volley è Igor, azienda che poggia su una solida base di imprenditoria familiare. I Leonardi la portano avanti dal 1935, quando si chiamava Industrie Gorgonzola Riunite. Nonno Natale partiva in calesse da Mezzomerico (No) fino agli splendidi hotel sul Lago Maggiore per vendere il suo Gorgonzola di una bontà inimitabile. Ma Igor è anche un’azienda dinamica, in crescita e all’avanguardia che ha fatto scelte coraggiose in termini di impianti produttivi negli anni Novanta, sempre nel pieno rispetto delle tradizioni e dell’ambiente. Tutti questi sforzi sono stati premiati da un robusto aumento dei fatturati.
Dopo un’introduzione a dir poco poetica di Edoardo Raspelli che ci ha letto parte dell’introduzione del volume sono intervenuti Angelo Frigerio, direttore di “Formaggi e consumi ” e “Alimentando”, Lello Naso caporedattore Impresa e Territori de Il Sole 24 Ore e Fabio Leonardi, amministratore delegato di Igor.
Una carrellata di dati sui volumi produttivi e sulle esportazioni, l’affermazione che Barack Obama (pare) si sia sbilanciato affermando “Zola is better!” e poi si è acceso il dibattito. Gli interventi di Lello Naso e Fabio Leonardi sono partiti dal dato che in quest’epoca di grave crisi economica l’unico comparto che registra valori in crescita nelle esportazioni verso l’estero è quello alimentare (invece, purtroppo i consumi alimentari in Italia sono in grave decrescita). Entrambi hanno affermato la necessità di una politica che difenda l’alimentare, facendo di tutto per combattere quei prodotti che affollano i mercati di tutto il mondo imitando malamente nel nome o nell’aspetto i prodotti tipici italiani. Inoltre – e qui casca il tomo- il proposito di Leonardi è quello di promuovere l’uso del gorgonzola dolce e piccante come ingrediente in cucina e non solo come formaggio da tavola, aumentandone la visibilità e quindi la produzione.
E per concludere un trivia. Sapevo già che tutto il gorgonzola DOP è prodotto tra Lombardia e Piemonte. Quel che non sapevo è che per la stagionatura tutte le forme di gorgonzola lombardo vengono “traslocate” in provincia di Novara. Lì il clima favorisce lo sviluppo equilibrato di muffe (specie Penicillum roqueforti) e fermenti lattici molto sensibili all’ambiente.
Abbiamo gustato un buffet ovviamente completamente a base di gorgonzola realizzato sotto alla supervisione dello chef Andrea Ferrari del ristorante Rià di Mezzomerico.
Da segnalare il vino brut rosé e l’aceto di ribes nero –delizioso con in abbinamento ai formaggi- dell’azienda agricola Pojer e Sandri di Faedo (Tn).
Ovviamente cari lettori voi immaginate che abbiamo già in serbo per voi una ricetta tratta dal volume Gorgonzola My Love!
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