Apro la porta di casa Alto Adige alla Dream Factory e vengo accolta, nell’ordine, dal bianco dell’arredamento, dal profumo di pane appena sfornato e da un bellissimo abete natalizio. Primo pensiero “Io mi trasferisco qui!” (ma mi hanno detto esserci già una lunga fila di innamorati di questo luogo).
Poi mi accomodo sul divano e la gentilezza dei nostri ospiti mi avvolge e mi trasporta, nella forma di toni gentili, un bicchiere di vino e deliziose tartine a base di pane nero e Frischkäse.
Tema della serata è la competenza alpina ossia come il territorio stesso dell’Alto Adige ha forgiato i suoi abitanti spinti a trovare soluzioni semplici, ma geniali, per garantire la sopravvivenza in situazioni di vita estrema.
Indimenticabile la testimonianza di Franz Senfter, maestro di sci che ha scelto la strada dell’azienda di famiglia rendendola un’eccellenza del territorio senza mai dimenticare il suo primo amore: dalla pubblicità radiofonica con Gustav Thoeni alla promozione del circuito sciistico Sextner Dolomiten in cui – udite udite – ci si può spostare con un trenino.
Molto interessante anche la variante altoatesina di Slow Food, lo Slope Food: chef celebri cucinano in location raggiungibili esclusivamente dalle piste da sci.
I prodotti enogastronomici protagonisti della serata sono una testimonianza di quanto gli abitanti dell’Alto Adige. Siano stati bravi a mettere in atto processi di valorizzazione e affinamento di quel che offriva il loro territorio rendendolo una vera e propria delizia.
Abbiano avuto l’occasione di “degustare giocando” per cercare poi di riconoscere i prodotti alla cieca. Personalmente il mio questionario deve essere stato uno dei più disastrosi ma pazienza l’importante è partecipare divertendosi e non vincere. E io mi sono divertita molto!
Acque di fonti pure e celebri dalla Plose alla Kaiser Wasser, per cui l’Alto Adige è famoso, la Schiava, un vino dal sapore tenue e fruttato e lo speck del signor Senfter ci hanno allietato grazie anche ai consigli dello Chef Chris Oberhammer del ristorante Tilia di Dobbiaco che ci ha spiegato come ottenere uno speck tagliato ad arte: ricavare dal pezzo di speck una fetta di circa 2 cm tagliata controfibra e togliere la cotenna, a questo punto se se non amate i sapori forti potete togliere la crosta speziata che conferisce un gusto più deciso. Il pezzo così ottenuto può essere tagliato a listarelle o a cubetti. E non dimenticate che il taglio dello speck in Alto Adige è un momento conviviale quindi per ottenere il gusto perfetto è necessario un buon bicchiere di vino e tanti amici intorno.
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