Pyrex mi ha chiesto di raccontare che cos’è per me l’attrazione. Non è facile rispondere, un sacco di cose attraggono la mia curiosità. Ma poi, fatta eccezione per futuromarito 😉 sono giunta alla conclusione che niente mi attira più di un dolce. Come spiegare però l’attrazione? Godetevi questo mio lato da scribacchina pazzoide, ho scritto un microracconto per voi 🙂 e stay tuned, l’attrazione continua.
Che cos’è per te l’attrazione?
Fame. Strano, non mi succede mai. No, devo resistere, altra ciccia sui fianchi no, non la voglio.
Però ho fame. Mangio qualcosa di sano… Cosa c’è qui? Che schifo, la mela.
Giro lo sguardo.
L’occhio cade sugli sportelli chiusi di frigorifero e dispensa. Non mi son mai sembrati così belli. Sembrano persino puliti! Scaccio il pensiero, chi se ne frega del pulito. Che fame.
Apro o non apro? Apro o non apro? Faccio mente locale di cosa può esserci dentro. Voglio qualcosa di dolce.
No no aspetta, no! Sto cedendo al fascino del dolcetto!
Mi allontano.
Esco dalla cucina.
Sto per uscire dalla porta, mi giro.
Guarda quegli sportelli, sembrano degli scrigni che nascondono tesori, sembra quasi brillino di luce propria (mi son venuti proprio puliti stavolta eh?)!
Dai un dolcino, che sarà mai. Solo uno…
Uh aspetta aspetta!! Ci sono ancora i pasticcini avanzati dalla festa di compleanno della zia Abelarda di ieri sera!
Un movimento veloce. Apro il frigo. Oh sì, eccoli. Sono compiaciuta.
Mi guardano, li guardo. Uhm, come sono appetitosi…!
Cannoncino, bignè?
… O entrambi?
Mi spunta un mezzo sorriso.
Allungo il braccio, al rallentatore. Ci sono quasi…….
DRRIIIIINNNN!!!!
Uff!!
“Sì pronto?” – “buongiorno è la TelefonItalia, la chiamavo per l’offerta bla bla bla…”
Chi se ne frega della tua stupida offerta! Guardo il frigo aperto da lontano. Maledetto telefono con il filo. La tizia non mi molla, cerco di allungarmi.
“Uhm, sì certo, la sto ascoltando…”.
Ci sono… Ci sono quasi… SBAM!
Il telefono cade, si stacca la cornetta.
Ops.
Oh beh, poco male.
Arrivederci signorina!
Corro davanti al frigo. Un ultimo sguardo condito da sorriso furbo. Allungo la mano, questa volta velocissima. Attrazione fatale. Afferro e addento.
Bignè, finalmente sei mio!
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