Ormai la parte finale di via Solferino esaudisce qualsiasi tipo di desiderio gastronomico possibile. L’ultima novità provata è stato questo ristorante dal design pulito e quasi nordico, che ci fa conoscere un nuovo aspetto della gastronomia giapponese: il ramen, zuppa che nasce in Cina ma si diffonde in Giappone, tra le classi lavoratrici, dopo la Seconda Guerra Mondiale, diventando una vera icona del paese del Sol Levante negli anni Ottanta.
Il nome è un tributo all’ispettore Zenigata del cartone animato Lupin III, detto appunto Zazà e ghiottissimo di un misterioso piatto a base di quelli che, ai miei occhi di bambina, sembravano “tagliatelle in brodo”: il ramen appunto.
L’idea di aprire Milano a un’equazione diversa da “Giappone =sushi” è stata di Brendan Becht, olandese con un passato tra le cucine dei migliori ristoranti internazionali e l’apertura di ristoranti italiani in Giappone, che grazie al socio giapponese Kevin Ageishi e alla collaborazione dello chef Shoji è riuscito a regalarci quest’angolo che rende la città più simile a una metropoli internazionale.
Dove si trova: Via Solferino, 48 zona Brera
Telefono: 02 36799000
Orari: 12-15 e 19-24, chiuso il martedì
Tipologia del locale: ristorante giapponese specializzato in ramen
GLI SPAZI: Ambiente creato dallo studio di architettura Vudafieri Saverino Partners con spazi e dal sapore nordico, arredamento essenziale in legno chiaro, pareti bianche, sgabelloni con seduta comodissima. Non trascurabile il fatto che l’ambiente abbia un’ottima acustica: la sera è stato possibile parlare con i miei commensali a voce molto bassa.
Le ciotole appese in vetrina che contengono del finto ramen in resina, si allineano alla tradizione a una consuetudine diffusa nei ristoranti giapponesi nel mondo.
Cucina a vista con possibilità di accomodarsi al bancone per osservare come si prepara il ramen (altrimenti, se siete particolarmente curiosi potete guardare questo video realizzato proprio dal team di Zazà). Al piano inferiore, nell’immancabile seminterrato con finestroni e volta di mattoni verniciati di bianco, imperdibile il laboratorio in cui tutti i giorni si prepara la pasta fresca.
Il logo è la composizione una ciotola accompagnata da una spiga di grano e una goccia d’acqua: gli ingredienti base del ramen qui simboleggiano anche essenzialità del design che lo avvolge.
IL CIBO: Aprono il menu – presente on line con i prezzi – una serie di stuzzichini e antipasti assolutamente non banali, mentre ogni zuppa può essere ordinato scegliendo:
– il tipo di pasta, di grano tenero o integrale, con farina del Molino Quaglia;
– l’aroma del brodo – shoyu, ambrato, a base di salsa di soia con un profumo fine di katsuobushi (filetto di tonno bianco essiccato) shio, chiaro, leggermente saporito con un gusto delicato di konbu (alga secca) e miso, dolce, pasta di semi di soia fermentati.
– la guarnizione: pollo e friggitelli; maiale e cavolo verza; manzo, spinaci e rucola; anatra e zucca buccia verde; verdura, pomodorini essicati e tofu e pesce e frutti di mare con finocchio.
Non perdetevi birre, sakè e whisky direttamente dal Giappone e la carta dei dolci con il calssico mochi gelato e le rivisitazioni di cheesecake, tiramisù e Monte Bianco (o dovrei dire Monte Fuji?) alla giapponese.
Cosa abbiamo provato per voi? Dei deliziosi ravioli Yaki-Gyoza alla carne di maiale. Il ramen al pollo e friggitelli con brodo di miso e pasta di grano tenero, quello anatra e zucca buccia verde con brodo shio e pasta integrale e quello al pesce con finocchi e scorza d’arancia con la stessi brodo e pasta. Un giudizio secco: eccellenti! Anche il mochi gelato alla ciliegia e il cheesecake giapponese, senza pasta, buoni.
I PREZZI: Onesti. Per un antipasto spenderete dai 3 ai 6 €, per un ramen dai 12 ai 15 € (+ 1 € se desiderate la pasta integrale), mentre i dolci costano 5-6 €.
Se bevete acqua vi verrà proposta quella purificata a 1 €. Mentre per una birra potete spendere dai 3,50 € per una Ashai alla spina ai 10 € di una Coedo Beniaka.
ALTRO: Questa è una recensione in divenire, trattandosi di piatti che ogni volta possono essere preparati variando la scelta degli ingredienti il gusto varierà di conseguenza e io non smetterò di provarli fino a esaurimento abbinamenti.
[Tutte le immagini, ad eccezione di quella del bicchiere e del cheesecake giapponese sono tratte dal sito internet di Zazà Ramen]
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