Se avete voglia di magiare in un autentico locale giapponese che sembra uscito da cartone animato abbiamo provato per voi il sushi bar per eccellenza, che grazie alla recente ristrutturazione ha reso più comodi gli spazi senza perdere nulla in termini di qualità. Iniziate a pensare cosa mangerete e armatevi di santa pazienza aspettando il vostro turno. Se siete indecisi o impazienti potete sempre accomodarvi al ristorante dall’altra parte della strada. Il prorietario è lo stesso ma…
Dove si trova: Via Bartolomeo Eustachi, 17, zona Viale Abruzzi
Orario: lunedì 17.30 – 21.30, dal martedì al sabato 9.30 – 14.30 e 17.30 – 21.30
http://www.poporoyamilano.com/
Tipologia del locale: sushi bar giapponese
GLI SPAZI: Anche dopo la ristrutturazione del 2013 lo spirito del posto non è cambiato. Ridimensionato lo spazio deticato agli alimentari giapponesi (Poporoya significa appunto “nogozio del popolo”) aumenta lo spazio che funge da ingresso e luogo in cui dovrete scegliere rapidamente, incalzati da Mami – la mitica figlia di Shiro – cosa mangiare dal menù appeso sopra alla cassa. L’arredamento rimane in legno chiaro, si arricchisce di un ulterione, minuscolo, tavolo e di qualche sgabello in più davanti al bancone dove sta lavorando lui: Hirazawa Minoru, detto Shiro, diplomato presso la scuola di cucina Tsuji di Osaka, membro fondatore e presidente dell’Associazione Italiana Ristoranti Giapponesi. Colui che da più di 25 anni gestisce questo posto preparando del sushi buono da far commuovere. I cartelli in cui si ricorda di non scordare effetti personali e che è vietato scattare foto sono sempre scritti a mano e i ritagli di giornale anni Ottanta e Novanta che addobbavano le pareti non sono scomparsi sono ma sono solo custoditi in teche.
Dimenticate tovaglia e anche tovagliette di carta, confort, intimità. Siate pronti a finire di mangiare e capire che dovete liberare il tavolo molto rapidamente. Ma preparatevi a fare una vera esperienza culinaria e culturale. Se non siete disposti a tutto questo nessun problema. Dall’altra parte della strada, al civico 20, c’è Shiro il ristorante dello stesso proprietario dove è possibile prenotare. Ma ricordate che il maestro Shiro è dietro al bancone del sushi bar e non al ristorante!
Incontrerete prettamente giapponesi – residenti a Milano e dintorni o di passaggio -, habitué e turisti stranieri con cui condividerete spazio e salsa di soia, per cui farete da catena umana passando i piatti dalle mani della cameriera e per i quali vi piegherete in strane posizioni pur di agevolare chi li sta servendo.
IL CIBO: Abbiamo assaggiato per voi di tutto in svariate visite. Sushi e sashimi sono semplicemente eccezionali grazie al pesce fresco che più fresco non si può. Inoltre il riso ha una cottura e un grado di pressatura completamente diversi rispetto a quello a cui siamo ormai abituati.
Meravigliosi e molto abbondanti i Nabeyaki udon – spaghettoni in brodo con verdure e gamberone, serviti in una ciotola di coccio – ! Io non ho trovato altro modo di mangiarli se non succhiarli dal piatto aiutandomi con cucchiaio e bacchette con grandi risate da parte dei miei commensali.
Tempura croccante fuori e morbida dentro e chirashizushi – fette di pesce crudo adagiate su una ciotola di riso, in cui avrete modo di scoprire ogni delizia – semplicemente divino.
Notevolissime le tortine di riso con gelato al thé verde e alla ciliegia ma non sottovalutate anche i dolci a base di fagioli rossi, vi stupiranno con la loro consistenza morbida. Una nota sulla salsa di soia assaggiata qui: saporita ma non eccessivamente salata.
I PREZZI: Modestissimi rispetto a qualsiasi sedicente giapponese-fusion del resto della città: in media 20 € a persona uscendo completamente sazi e deliziati.
ALTRO: Grazie alla recente ristrutturazione che ha ampliato gli spazi e rinnovato l’arredamento, Poporoya guadagna una stelletta in più e raggiunge il massimo dei voti.
Effettua anche preparazioni da asporto ma non dimenticate che in quel caso non sarà il maestro Shiro a prepararlo. Non accetta prenotazioni, bisogna mettersi in coda e portare pazienza.
Tutti sembrano piuttosto scontrosi e sono molto molto indaffarati, ma senza nessuna arroganza, anzi io mi sono sentita a mio agio grazie a questo trattamento familiare! Se per voi è la prima volta la cameriera saprà fare in modo che non ordiniate una serie di piatti che potrebbero riempirvi troppo, invitandovi a riconsiderare il vostro ordine.
Non trovate nessuna fotografia in questo post degli interni del locale o dei piatti: è espressamente vietato farne e noi ci siamo adeguati educatamente a questa regola. Non vi resta che andare a provarlo per convincervi della sua eccezionalità.
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